Questa mattina abbiamo partecipato alle celebrazioni, nazionale e internazionale, del 79° anniversario della liberazione del campo di Mauthausen.
Non so davvero descrivere l’emozione nel vedere così tante persone di varie nazionalità, molte giovanissime, sfilare, commemorare, cantare, riflettere, insieme.
Unite nella Memoria dell’orrore, nel ricordare i deportati del proprio Paese.
Circa 6.000 persone, di cui 2.000 arrivate dall’Italia e, di queste, 900 dalla Toscana, studentesse e studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, accompagnati da docenti, amministratrici e amministratori.
La delegazione italiana era la più numerosa e, al suo interno, la Toscana era la più rappresentata.
Quello italiano è stato un corteo immenso, in cui sventolavano tantissime bandiere della pace.
Io ho sfilato insieme alla delegazione fiorentina. Ho pensato fosse giusto così nell’80 anniversario degli scioperi del marzo ’44, a causa dei quali tanti toscani, soprattutto fiorentini, furono deportati proprio qui a Mauthausen. Ecco perché oggi insieme alla nostra delegazione in corteo ha sfilato anche Thomas Punkenhofer, sindaco della città di Mauthausen, che da anni ha sancito un patto di amicizia con la Città di Firenze.
Che bello poterlo riabbracciare, dopo che l’8 marzo era venuto alla nostra cerimonia a Firenze, in occasione della quale lo avevo accompagnato a visitare il Memoriale delle Deportazioni.
E poi lo ammetto: non sono riuscita a trattere le lacrime quando ho visto le nostre ragazze e i nostri ragazzi sfilare intonando ‘Bella ciao’.
Che orgoglio sapere che per la prima volta, a questo importantissimo pellegrinaggio laico organizzato dalle 4 sezioni ANED toscane di Firenze, Pisa, Prato ed Empolese Valdelsa ha partecipato anche Regione Toscana, che ho avuto l’onore di rappresentare, deponendo anche una corona al monumento nazionale.
Prendere la parola oggi a Mauthausen, insieme alla sindaca di Marzabotto e al presidente nazionale ANED è un’emozione che non dimenticherò mai. Questo viaggio resterà scolpito nei cuori e nelle menti delle ragazze e dei ragazzi, ne sono certa, e lo resterà anche nei miei.