l 23 agosto del ’44, 174 persone furono assassinate nell’area del Padule di Fucecchio, dove si erano rifugiate nella speranza di sfuggire ai rastrellamenti nazisti. Ad essere coinvolti furono i territori di Fucecchio, Monsummano Terme, Cerreto Guidi, Larciano e Ponte Buggianese.
Il movente di quell’azione aberrante era la ricerca di partigiani, ma la furia nazista si scatenò su chiunque, incluse persone anziane, donne, bambine e bambini. Una crudeltà indicibile: Maria Faustina Arinci, conosciuta come Carmela, 92 anni, sorda e cieca, fu fatta esplodere con una bomba a mano infilata in una tasca del grembiule. Maria Malucchi, la più piccola delle vittime, aveva solo 4 mesi.
Abbiamo ripercorso cosa accadde in quella terribile estate del ’44 grazie anche alla scuola di arti performative ELAN Frantoio che ha portato in scena lo spettacolo teatrale “Tra la voce e il silenzio”, con la partecipazione di artiste e artisti di vari Paesi del mondo che ci hanno ricordato anche le tante guerre che sono in corso, quelle di cui parliamo e quelle che si combattono nel nostro silenzio e nella nostra indifferenza ma continuano a mietere quotidianamente vittime innocenti.
Mi sono voluta trattenere anche la sera per proseguire la riflessione insieme ai giovani dell’associazione FucecchioèLibera e all’ANPI.
Ascoltando quelle ragazze e quei ragazzi sono tornata a casa con la salda convinzione che l’ideale di libertà, di difesa dei diritti e di difesa della democrazia che animò le partigiane e i partigiani 80 anni fa non verrà mai spezzato.
L’esperienza di Fucecchio è libera, un’associazione nata spontaneamente dai giovani del territorio, è straordinaria e smentisce la narrazione urticante per la quale i giovani sarebbero disinteressati, privi di valori. Non è assolutamente vero.
La Toscana, terra antifascista, crede fermamente nei valori dell’antifascismo e della Resistenza ed è per questo che coltiviamo convintamente la memoria di chi perse la vita per difendere quei valori e di chi cadde innocente sotto la vergogna nazifascista.
Mai dimenticare.
Ora e sempre Resistenza, oggi come 80 anni fa.