Purtroppo succede ancora, ed è il secondo episodio in meno di due mesi sulle nostre spiagge. 
E allora voglio ribadirlo forte e chiaro: a Pisa e in Toscana non ci deve essere spazio per nessun tipo di discriminazione, a partire da quelle basate su orientamento sessuale e identità di genere. 
Accanto a questo mi indigna che ancora una volta si utilizzi l’argmento della presenza di bambine e bambini: il problema non sono certo due persone che si baciano in pubblico, sono semmai le persone che discriminano, e’ proprio a non fare questo che dobbiamo educare le bambine e i bambini. È fondamentale, dunque, impegnarci nel promuovere una cultura di uguaglianza e rispetto delle differenze, a partire dalle scuole. Qualche settimana fa a Livorno ho rappresentato con grande orgoglio la Regione al Toscana Pride, per testimoniare concretamente il nostro massimo impegno sul fronte dei diritti, al fianco della comunità LGBTQIA+. Dispiace, anche in quella occasione, aver dovuto prendere atto dell’assenza dell’Amministrazione pisana, assente anche quando la grande parata toscana del Pride coloro’ la città di Pisa nel 2019.
Credo che chi rappresenta le istituzioni, a tutti i livelli, abbia il dovere di essere in prima linea nel contrastare disuguaglianze e discriminazioni. Mi auguro che su questi episodi anche l’Amministrazione guidata dal Sindaco Michele Conti faccia sentire la sua voce e rivolgo direttamente a lui un appello: il Comune di Pisa torni ad aderire alla Rete Re.a.dy, la rete nazionale antidiscriminazioni, da cui la sua Giunta è voluta uscire, perché come si vede, purtroppo, le discriminazioni continuano ad esistere.
Pisa è una città aperta, che è stata anche apripista in campo di diritti civili e non merita di tornare indietro. 
Il Sindaco condanni episodi di discriminazione e prenda le distanze dal suo Partito e dalla destra peggiore che ha vergognosamente applaudito e festeggiato per aver stoppato il DDL Zan, una battaglia che sono orgliosa il mio Partito, invece, abbia fatto fino in fondo e continui a fare.