Sono davvero orgogliosa della scelta che come Regione abbiamo fatto: oltre 230 milioni di euro destinati, da qui al 2027, all’azzeramento delle rette dei nidi per le famiglie residenti in Toscana con bambine e bambini fino a 3 anni e con un ISEE sotto ai 35mila euro.

Ciascuna famiglia potrà beneficiare di uno sconto garantito dalla Regione Toscana fino ad un massimo di 5.800 euro per 11 mesi (settembre 2023-luglio2024, fino ad un massimo di € 527,27 per ciascuna mensilità).

In queste settimane sono arrivate 14.393 domande, superando la stima delle 10.000 da noi prevista per il primo anno.

Con la misura Nidi Gratis vogliamo garantire che il nido sia un diritto per tutte le bambine e per tutti i bambini toscani, e non solo per quelli che nascono in una famiglia che può permetterselo.

Prima di tutto voglio sottolineare la valenza educativa e pedagogica di questa scelta: investire sui nidi significa combattere e prevenire dispersione e abbandono scolastico, sostenere il successo scolastico, contrastare povertà e disuguaglianze educative.

Quando racconto questo aspetto principale della scelta fatta con Nidi Gratis, provocatoriamente sottolineo che il nido non è “un parcheggio”, e faccio anche notare che abbiamo scelto di investire per sostenere e allargare la frequenza dei servizi educativi per la prima infanzia, non di finanziare un bonus baby sitter. Questa scelta nasce proprio dal riconoscimento della valenza pedagogica del nido, che è prima di tutto una politica educativa. Non a caso in Toscana, da anni, investiamo nel sistema integrato 0-6 anni ed è stato inserito anche il segmento 0-3 tra le competenze dell’Assessorato all’Istruzione, che in questa legislatura mi è stato affidato, e non in quelle dell’Assessorato al Sociale.

In secondo luogo, gli investimenti sui nidi favoriscono la conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro delle giovani famiglie. In una società purtroppo ancora patriarcale come la nostra, dove il tempo di cura non è equamente distribuito all’interno della coppia, gli investimenti sui servizi per l’infanzia impediscono che una donna si trovi a scegliere tra diventare madre, se lo desidera, e tornare a lavoro, che una donna sia costretta a rinunciare alla propria carriera lavorativa, rappresentano quindi anche uno strumento a sostegno dell’occupazione femminile.

Il destino di nessuna bambina e di nessun bambino deve essere già scritto alla nascita sulla base dalle condizioni socio-economiche della sua famiglia.

Il compito delle istituzioni è quello di garantire ad ogni bambina ed ogni bambino pari opportunità, garantire che i percorsi di educazione e istruzione siano un diritto per tutte e tutti perché rappresentano una leva di emancipazione sociale.

Questa è la visione politica che in Toscana portiamo avanti da anni e che con Nidi Gratis rafforziamo.

All’idea del merito, oggi molto di moda, preferiamo i valori di uguaglianza e pari opportunità, fin dai primi mesi di vita.