All’auditorium Maccarrone di Pisa, grazie ad un’iniziativa molto interessante organizzata dalla Senatrice Ylenia Zambito, abbiamo discusso del Decreto Lavoro, che sarebbe più corretto chiamare Decreto Precarietà, voluto dal Governo Meloni e dalla sua maggioranza.

Lo abbiamo fatto insieme alle parti sociali, organizzazioni sindacali e associazioni datoriali, con la presenza del Capogruppo PD al Senato Francesco Boccia.

Ho avuto l’occasione di ricordare quanto il decreto vada nella direzione sbagliata, come ho già fatto esprimendo parere negativo in Commissione Formazione e Lavoro della Conferenza delle Regioni e poi nella Conferenza stessa, intervenendo come Regione Toscana.

È un decreto che spinge verso un’ulteriore precarizzazione del mondo del lavoro: allarga la possibilità per le aziende di ricorrere ai contratti a termine, agendo sulle causali che erano state poste nella normativa previgente proprio per arginare il ricorso prolungato a questo tipo di contratti, in questo modo da eccezione il rinnovo del contratto a termine diventa la regola; estende l’uso dei voucher, utilizzabili per pagare fino a 15mila euro l’anno, una cifra che riguarderebbe una quota importante delle lavoratrici e dei lavoratori di alcuni settori, consentendo così una sostituzione di fatto dei contratti di lavoro con i voucher; cancella per le lavoratrici e i lavoratori delle piattaforme digitali, come i rider, il diritto ad accedere alle formule matematiche che regolano orari e compensi, da cui dipende la valutazione del loro lavoro e il loro salario.

Servirebbero invece politiche di contrasto alla precarietà e al lavoro povero, per assicurare a lavoratrici e lavoratori una buona occupazione: sicura, stabile, dignitosa dal punto di vista delle condizioni lavorative e del salario.

A tutto questo si aggiunge una scelta gravissima: la cancellazione ideologica del Reddito di cittadinanza, chiudendo gli occhi di fronte all’aumento della povertà a cui stiamo assistendo. Le misure con cui viene sostituito questo strumento restringono notevolmente la platea e diminuiscono le risorse, perchè per la destra la disoccupazione e la povertà sono colpe da espiare. Il Governo Meloni combatte le persone povere e disoccupate senza intervenire con serie politiche di contrasto alla povertà e alla disoccupazione, ma piuttosto definendo poveri di serie A e di serie B.

Un Decreto varato il 1 Maggio, la Festa delle Lavoratrici e dei Lavoratori, uno schiaffo al loro e alle organizzazioni sindacali, una scelta sbagliata contro cui, con PD, continueremo a batterci.