Oggi abbiamo presentato una RIFORMA DEI TIROCINI che rappresenta un grande cambiamento: più soldi ai tirocinanti e aumento conseguente del contributo alle imprese, ma non più a pioggia, bensì vincolato all’assunzione della ragazza o del ragazzo. Inoltre, aumentiamo i controlli.

Siamo partiti dall’obiettivo di contrastare i casi di uso distorto dei tirocini e, invece, di potenziarne la funzione di formazione e inserimento nel mondo del lavoro. Ci stavamo già lavorando a livello nazionale con l’ex Ministro Andrea Orlando, poi il Governo di destra ha azzerato tutto. Invece, qui in Toscana, abbiamo deciso di andare avanti, migliorando ancora uno strumento su cui nella nostra Regione non partiamo certo da zero: siamo i primi in Italia per inserimento lavorativo dei tirocinanti.

Nel dettaglio:

– aumentiamo da 500 a 600 euro al mese il rimborso minimo per le tirocinanti e i tirocinanti;

– aumentiamo da 300 a 400 euro mensili il contributo che come Regione riconosciamo alle imprese ospitanti, ma non più a pioggia: il contributo sarà vincolato al fatto che chi ha svolto il tirocinio venga poi assunto, dalla stessa azienda che lo ha formato o da altre aziende;

– oltre al contributo di 400 euro mensili, se è l’azienda ospitante ad assumere, ricevera ulteriori incentivi: 8.721 euro per full time a tempo indeterminato, 4.360 euro per part time almeno al 50% e da 2180 a 4360 euro per apprendistato o contratti a tempo determinato, che dovranno essere però durare almeno 12 mesi. Tale incentivo cresce se viene assunta una persona con disabilità;

– introduciamo il Digital badge per i tirocini: un tesserino digitale con le informazioni sulle esperienze fatte e attesterà le abilità acquisite;

– aumentiamo i controlli, oltre a quelli dell’Ispettorato del lavoro, grazie al potenziamento dei centri per l’impiego a cui abbiamo lavorato in questi anni.

Questa riforma è frutto di un importante lavoro di concertazione con la Commissione Regionale Permanente Tripartita e voglio sottolineare come abbia trovato il sostegno sia dei sindacati sia delle associazioni datoriali, uniti nell’obiettivo di potenziare la vera funzione di questo strumento e formare competenze professionali.