Sono davvero orgogliosa della scelta che come Regione abbiamo fatto: oltre 230 milioni di euro destinati, da qui al 2027, all’azzeramento delle rette dei nidi per le famiglie residenti in Toscana con bambine e bambini fino a 3 anni e con ISEE sotto i 35mila euro.
Sta per iniziare il secondo anno di ‘Nidi gratis’, per questo bando erano arrivate 13.907 domande e sono state 13.025 quelle accolte, ovvero quelle compilate correttamente e che avevano i requisiti per accedere a questa misura.
Con questa misura, a partire da settembre, la famiglia beneficiaria non dovrà pagare la retta per il nido. Le risorse corrispondenti alle rette non pagate dalle famiglie arriveranno ai nidi dalla Regione, per il tramite dei Comuni; questo per far sì che i nidi non debbano in alcun modo anticipare risorse economiche per le rette non riscosse dalle famiglie.
In media il contributo per ogni famiglia ammonta a 2.802 euro e per far sì di recuperare chi ha commesso errori nella domanda nel primo bando o non aveva isee disponibile, anche quest’anno a settembre ci sarà un secondo bando.
A questo secondo bando potranno partecipare anche nidi che non hanno aderito al primo.
Con la misura Nidi Gratis vogliamo garantire che il nido sia un diritto per tutte le bambine e per tutti i bambini toscani, e non solo per quelli che nascono in una famiglia che può permetterselo.
Prima di tutto voglio sottolineare la valenza educativa e pedagogica di questa scelta: investire sui nidi significa combattere e prevenire dispersione e abbandono scolastico, sostenere il successo scolastico, contrastare povertà e disuguaglianze educative.
Quando racconto questo aspetto principale della scelta fatta con Nidi Gratis, provocatoriamente sottolineo che il nido non è “un parcheggio”, e faccio anche notare che abbiamo scelto di investire per sostenere e allargare la frequenza dei servizi educativi per la prima infanzia, non di finanziare un bonus baby sitter. Questa scelta nasce proprio dal riconoscimento della valenza pedagogica del nido, che è prima di tutto una politica educativa. Non a caso in Toscana, da anni, investiamo nel sistema integrato 0-6 anni ed è stato inserito anche il segmento 0-3 tra le competenze dell’Assessorato all’Istruzione, che in questa legislatura mi è stato affidato, e non in quelle dell’Assessorato al Sociale.
In secondo luogo, gli investimenti sui nidi favoriscono la conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro delle giovani famiglie. In una società purtroppo ancora patriarcale come la nostra, dove il tempo di cura non è equamente distribuito all’interno della coppia, gli investimenti sui servizi per l’infanzia impediscono che una donna si trovi a scegliere tra diventare madre, se lo desidera, e tornare a lavoro, che una donna sia costretta a rinunciare alla propria carriera lavorativa, rappresentano quindi anche uno strumento a sostegno dell’occupazione femminile.
Il destino di nessuna bambina e di nessun bambino deve essere già scritto alla nascita sulla base dalle condizioni socio-economiche della sua famiglia.
Il compito delle istituzioni è quello di garantire ad ogni bambina ed ogni bambino pari opportunità, garantire che i percorsi di educazione e istruzione siano un diritto per tutte e tutti perché rappresentano una leva di emancipazione sociale.
Questa è la visione politica che in Toscana portiamo avanti da anni e che con Nidi Gratis rafforziamo.
All’idea del merito, oggi molto di moda, preferiamo i valori di uguaglianza e pari opportunità, fin dai primi mesi di vita.
Numero beneficiari/e per provincia:
Arezzo 1.196
Firenze 4.153
Grosseto 466
Livorno 856
Lucca 900
Massa-Carrara 128
Pisa 1.656
Pistoia 1.169
Prato 1.383
Siena 1.118
Totali 13.025