L’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana diventa centro di riferimento regionale per la presa in carico multidisciplinare delle donne che hanno subito mutilazioni genitali femminili (MGF).
Ieri, nell’Aula magna storica della Sapienza, abbiamo presentato questo percorso.
Regione, Commissione Regionale Pari Opportunità, AOUP, Università di Pisa, associazioni, unite per mettere a fattor comune l’esperienza maturata in Toscana da oltre 20 anni, con protocolli di intervento per la prevenzione, la cura e il collegamento con la rete anti-violenza.
Le MGF, ossia “tutte le pratiche di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre alterazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche”, sono diffuse in oltre 30 Paesi dell’Africa e in alcuni Paesi dell’Asia e del Medio Oriente e interessano oggi oltre 200 milioni di donne nel mondo. Si stima che ogni anno circa 3 milioni di ragazze, la maggior parte sotto i 15 anni, rischino di subire mutilazioni. E anche in Italia il fenomeno è in aumento a causa degli intensi flussi migratori di donne in età fertile.
La costituzione di questo centro regionale rappresenta dunque un risultato davvero importante, che ci riempie di orgoglio e conferma la ferma e convinta volontà di Regione Toscana di tutelare la salute e i diritti di ogni persona, a partire dalle donne. In una fase in cui il nostro Paese rischia pericolosamente di fare dei passi indietro sul fronte dei diritti e delle libertà di noi donne, in cui a livello nazionale si sceglie di definanziare la sanità pubblica, in Toscana si investe su un centro sulle mutilazioni genitali femminili e la chirurgia ricostruttiva. Una scelta di campo chiara: siamo una terra orgogliosamente accogliente e solidale che da sempre si batte per i diritti delle donne.
Le mutilazioni genitali femminili sono una vera e propria violazione dei diritti umani delle donne e hanno ripercussioni sul fronte della salute fisica e psicologica oltre che sulla vita sessuale di noi donne, tema di cui ancora oggi si parla pochissimo, come se fosse un tabù. Le donne hanno il diritto a vivere la propria sessualità in maniera libera e consapevole, esattamente come gli uomini e non tollerabile che la donna venga vista, ancora oggi, solo in chiave riproduttiva o come oggetto del piacere maschile.
Con questo centro facciamo un passo in avanti, per tutte le donne, le ragazze e le bambine. Affinché crescano libere e possano autodeterminarsi rispetto al proprio corpo.