Per liberare le donne dalla violenza, dobbiamo prima di tutto sostenerle nel rendersi indipendenti economicamente. Senza lavoro e dunque senza reddito e senza casa, è molto più difficile uscire dai contesti violenti.

Il mio 25 novembre è iniziato discutendo di questo in Camera di Commercio a Pisa, grazie all’iniziativa organizzata da CNA Pisa che ringrazio per la sensibilità sul tema.

È davvero importante che le associazioni di categoria, i sindacati e tutto il mondo del lavoro e dell’impresa siano parte attiva della battaglia contro la violenza di genere. Solo insieme possiamo farcela.

Nell’insieme delle misure contro la violenza di genere, come Regione puntiamo molto sull’aspetto dell’indipendenza economica, come dimostra il bando triennale da 3.5 milioni di euro che abbiamo finanziato per sostenere l’inserimento e il reinserimento lavorativo di donne vittime di violenza grazie alla collaborazione tra centri antiviolenza e centri per l’impiego. Solo così possono davvero riprendere in mano la propria vita, tornare libere e autonome.

Nel mio intervento l’ho voluto ribadire forte e chiaro: vogliamo lavorare e farlo in ogni settore, non solo in alcuni, vogliamo guadagnare quanto gli uomini e condividere con loro il tempo di cura. Vogliamo fare carriera senza sentirci in colpa, vogliamo sfondare i soffitti di cristallo, poter arrivare ai vertici.

Vogliamo che i nostri ruoli e le nostre professioni siano declinate al femminile perché non è vero che “suonano male”.

Vogliamo avere un nostro conto corrente e non essere sotto il controllo di uomo.

Vogliamo essere libere libere dalla violenza, in ogni forma, anche economica.