Appartengo alla prima generazione dal Dopoguerra che ha avuto meno stabilità, meno diritti e meno garanzie di quella dei propri genitori. La mia generazione e quelle successive sono le generazioni della precarietà, ma sono anche le generazioni dallo sguardo europeo, dalla formazione sempre più specialistica, generazioni appassionate e pronte a costruire un futuro migliore.
Sono molto orgogliosa del progetto Giovanisì, che abbiamo messo in campo in Toscana per favorire e sostenere l’autonomia dei giovani e l’indipendenza dal nucleo familiare di origine. È un programma lungimirante, che ha dato risultati significativi e che agisce su più assi di intervento: lavoro, fare impresa, tirocini, diritto alla casa, servizio civile, studio e formazione. Dentro questo progetto si è poi sviluppato Giovanisì+ che, con risorse regionali ed europee, promuove bandi e percorsi su temi importantissimi come legalità, partecipazione, cultura, sociale e sport.
Durante il mio mandato ho sostenuto misure per mantenere e aumentare l’impegno della Regione a erogare fondi a sostegno dell’occupazione giovanile di qualità.
In questi anni ho presentato molte iniziative volte a garantire un pieno diritto allo studio delle studentesse e degli studenti iscritti alle nostre università, dalla didattica, agli alloggi ai trasporti. In particolare durante la recente emergenza Covid-19 ho lavorato affinché alle studentesse e agli studenti fosse garantito un aiuto nel pagamento del canone d’affitto, agevolazioni per il trasporto pubblico locale e un supporto anche per quanto concerne le tasse universitarie.