Questa mattina all’entrata del luogo dove per tre giorni abbiamo tenuto il nostro convegno “Conoscere e riconoscere l’infanzia”, ho visto che c’erano delle persone che stavano manifestando affinché nessuno dimentichi l’orrore che stanno vivendo le bambine e i bambini nella Striscia di Gaza.
Ho pensato fosse giusto incontrarle e soprattutto ho pensato fosse giusto e doveroso iniziare il mio intervento questa mattina, nella giornata conclusiva del convegno, partendo proprio da qui: dal massacro che si sta compiendo e che vede morire, restare feriti, orfani, bambine e bambini palestinesi. Non possiamo restare indifferenti rispetto a questo né rispetto agli altri conflitti che insanguinano il mondo e ai tanti, troppi, lunghi dove vengono negati diritti umani fondamentali, a partire da quello delle più piccole, dei più piccoli e delle donne.
Ho invitato una rappresentanza delle persone che manifestavano fuori ad entrare con me nella sala, a seguire l’apertura dei lavori di stamani.
Da tre giorni in quella sala parliamo dei diritti di bambine e bambini, del dovere di garantire loro servizi educativi di qualità, accessibili a tutte e tutti.
Ho pensato fosse imperdonabile lasciare il grido di dolore per le bambine e i bambini di Gaza fuori da quella sala.
Quel grido è parte del nostro convegno, far cessare finalmente quel dolore deve essere parte del nostro impegno.