AMMORTIZZATORI SOCIALI E MODA: PRESENTATI EMENTAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE DEL GOVERNO E ALLA LEGGE DI BILANCIO PER ESTENDERE GLI AMMORTIZZATORI E PREVEDERE UNA DOTAZIONE FINANZIARIA ADEGUATA
Continua l’impegno di Regione Toscana per il sostegno al sistema moda attraversato da una crisi molto preoccupante, che mette a rischio la tenuta dell’ampio sistema di PMI dei vari comparti del settore, che può determinare la perdita di posti di lavoro e maestranze.
Come ho già detto ci saremmo aspettati una risposta più forte e più celere dal Governo: nell’incontro che abbiamo avuto con i tecnici del Ministero si era parlato di un ammortizzatore della durata di 12 settimane (che gia’ ci sembravano insufficienti), mentre nel testo del provvedimento la durata è stata ridotta e limitata al massimo al 31 dicembre.
Due giorni fa si è riunita la XI Commissione della Conferenza delle Regioni, la Commissione Formazione e Lavoro che io coordino: in quella sede ho presentato un emendamento al provvedimento del Governo (disegno di legge 160/2024) e uno alla legge di bilancio nazionale attualmente in discussione in Parlamento, che avevo condiviso nei giorni scorsi anche con le parti sociali presenti in Commissione regionale permanenteTripartita, sia con le organizzazioni sindacali che con le associazioni datoriali toscane.
Per quanto riguarda il DL 160 la proposta che ho avanzato è quella di togliere il limite temporale del 31/12/2024 per l’ammortizzatore sociale a favore di lavoratrici e lavoratori di imprese del settore moda con meno di 15 dipendenti: in Toscana oltre 16.000 lavoratrici e lavoratori sono potenzialmente interessati, 75.000 la stima a livello nazionale. Chiediamo che l’ammortizzatore oggi previsto sia utilizzabile per almeno 12 settimane (come aveva originariamente promesso il Governo) a partire da oggi e quindi anche oltre la fine del 2024: questo consentirebbe di andare incontro alle preoccupazioni delle parti sociali rispetto all’insufficienza della previsione del Governo.
Proprio per questa ragione ho anche presentato un emendamento alla Legge di Bilancio in cui si chiede di prorogare questo ammortizzatore specifico per il settore moda anche nel 2025 per ulteriori 12 settimane, perché anche ove fosse accolto nostro emendamento Disegno di legge 160, servirebbero comunque ulteriori settimane di ammortizzatori e l’ampliamento della dotazione finanziaria per coprire tutto il periodo necessario.
Ho fatto inoltre rilevare che permane una incertezza sui comparti del settore moda per cui tale ammortizzatore sarebbe utilizzabile: nel testo del Governo si cita l’acronimo TAC (Tessile Abbigliamento e Calzatura) oltre che al Conciario. Manca un riferimento specifico alla pelletteria e soprattutto serve un chiarimento sui codici ATECO, perché da qui dipende l’ampiezza dell’intervento e la possibilità di coprire tutti i settori del comparto e l’intera filiera come ad esempio l’accessoristica. Abbiamo chiesto al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di chiarire questo aspetto ed includere l’intera filiera, come da noi già richiesto nelle settimane scorse.
Entrambi gli emendamenti che ho proposto e questa osservazione sono stati condisivi dalle colleghe e dai colleghi Assessore e Assessori al Lavoro delle altre Regioni e ieri la Conferenza delle Regioni li ha fatti propri e li proporrà dunque al livello nazionale.
Un risultato importante, per rendere più forte la nostra richiesta verso il Ministero e il Parlamento.
Inoltre continueremo a vigilare perché la proroga dell’utilizzo e il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali attualmente esistenti per le aziende con più di 15 dipendenti (che non sono ricomprese nel DL 160/2024), come avevamo chiesto, sia prevista nella legge di Bilancio 2025.
Intendiamo infine ribadire la nostra richiesta di attivazione di un tavolo congiunto sul settore moda, che veda coinvolti il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, insieme alle Regioni interessate, alle categorie economiche e alle organizzazioni sindacali confederali maggiormente rappresentative, in modo che possa essere affrontato contestualmente, non su tavoli separati, il tema della gestione dell’attuale crisi del settore moda e quello del suo rilancio strategico.
Tutte queste richieste le ho anche rappresentate alle deputate e ai deputati della Commissione Lavoro della Camera che mi ha audito in questi giorni sulla crisi del settore in Toscana.
Restiamo disponibili, come abbiamo sempre dichiarato fin dal primo istante, a collaborare con il Governo nell’unico interesse di tutelare le lavoratrici, i lavoratori e le aziende toscane.