È fondamentale che sia accertata la verità su questo licenziamento. L’idea che nel 2024 una persona possa perdere il posto di lavoro se decide di iniziare un percorso di transizione di genere è agghiacciante. La nostra Regione è sempre stata avanguardia dei diritti, rifiuta le discriminazioni e agisce quotidianamente per promuovere il rispetto delle differenze, la piena parità e uguaglianza: non può certo restare in silenzio di fronte a casi come questo.
Come Assessora regionale con delega al lavoro e alle pari opportunità, voglio esprimere la massima vicinanza umana e istituzionale a questa lavoratrice, così come a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori che ancora oggi devono fare i conti con queste intollerabili discriminazioni. Voglio anche ringraziare i servizi, come lo sportello Voice e le associazioni, tra cui Arcigay Firenze Altre Sponde e Coming Out, che sono sempre pronte a dare ascolto e sostegno concreto a chi vive situazioni così terribili e che, giustamente, anche oggi sulla stampa ci ricordano un punto fondamentale: in Italia serve una legge che tuteli dalle discriminazioni la comunità LGBTQIA+. La destra ha affossato il Ddl Zan, ma il bisogno di quelle tutele ci viene ricordato continuamente da fatti come questo.
Ora e sempre dalla parte dei diritti e dell’uguaglianza, contro ogni discriminazione.
Grazie a La Repubblica Firenze per aver dato spazio e risalto a questa denuncia.