Della violenza contro le donne non si deve parlare solo il 25 novembre.

Ecco perché abbiamo abbiamo voluto che la campagna di comunicazione, che come Regione Toscana abbiamo finanziato anche quest’anno per far conoscere il numero unico nazionale antiviolenza e antistalking 1522 partisse adesso, affinché non venga mai meno l’attenzione su questo drammatico fenomeno.

Sono anche tante le iniziative a cui, in questi giorni, ho partecipato in vari territori toscani.

A Prato abbiamo presentato il progetto “Un ponte per rinascere” che CNA Impresa Donna Toscana Centrale, CNA Toscana Centro e CNA Sociale stanno portando avanti volto a favorire l’inserimento o il reinserimento lavorativo di donne vittime di violenza.

Poter contare su un’indipendenza economica è spesso determinante affinché le donne possano uscire dalle situazioni di violenza. Considero importantissimo l’impegno delle parti sociali in questa battaglia.

È un obiettivo che condividiamo come Regione Toscana, come dimostra il bando triennale da 3.5 milioni di euro che abbiamo finanziato per sostenere l’inserimento e il reinserimento lavorativo di donne vittime di violenza attraverso l’attivazione di percorsi di formazione, misure di politica attiva del lavoro e la possibilità di tirocini, grazie alla collaborazione tra Centri Antiviolenza e ARTI.

Ad Altopascio, grazie ad un progetto territoriale, la Conferenza zonale integrata Piana di Lucca e il Centro Antiviolenza Luna hanno dato vita ad un pubblicazione che racconta la storia di donne vittime di violenza attaverso 10 lettere. Lettere che sono un pugno allo stomaco e che raccontano una grande verità: l’uomo maltrattante spesso vive all’interno delle mura domestiche. 10 Storie di resilienza, che raccontano la forza straordinaria che le donne hanno.

La prevenzione è fondamentale, per questo dobbiamo continuare a sensibilizzare su questo fenomeno, a raccontarlo, a lottare per estirparlo.