Firmato! La Toscana ha un Nuovo Patto per il Lavoro reso possibile grazie ai 53.8 milioni di euro sbloccati dai residui degli ammortizzatori in deroga. Siamo la Regione che ha ricevuto la quota maggiore di risorse, ci siamo impegnati a lungo per sboccarle e, da questo punto di vista, voglio ringraziare in particolare l’allora Ministro del Lavoro Andrea Orlando.Il Patto è un pacchetto complesso di misure concrete per formare competenze, per salvaguardare e per creare occupazione. Siamo consapevoli che dalle crisi in corso possiamo uscire solo rimettendo al centro il lavoro, rispondendo in maniera adeguata al diversificato fabbisogno di competenze espresso dai diversi territori e settori economico-produttivi. Siamo inoltre consapevoli che le crisi abbiano colpito tutte e tutti, ma non allo stesso modo, e che il rischio è quello di veder allargare ancora le disuguaglianze. Per questo abbiamo rivolto una particolare attenzione alle misure per l’occupazione femminile, per i giovani, le persone con disabilità e in condizioni di svantaggio, oltre a prevedere misure a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti in crisi aziendale. Particolare attenzione anche alle aree di crisi e alle aree interne della nostra regione. Le misure sono varie: voucher formativi, sostegno alla fase di start-up di impresa, incentivi all’occupazione, percorsi formativi aderenti alle esigenze territoriali, ma anche voucher per sostenere la conciliazione e la mobilità geografica.Dopo il ruolo fondamentale che le politiche passive hanno avuto durante la crisi pandemica, ora è il momento di puntare sulle politiche attive perché salvaguardare il lavoro esistente e creare nuova occupazione di qualità è la via per una vera ripartenza. Fin dall’inizio di questo mandato ho preso un impegno, quello di seguire sempre il metodo della concertazione. Un dovere, a mio avviso, per chi si trova come me a ricoprire il ruolo di Assessora al Lavoro, ma soprattutto un valore, ne sono sempre stata convinta. Perché è con la concertazione, con la fatica dell’ascolto e del confronto, che emergono poi proposte, politiche, strumenti, migliori. Siamo arrivati fino a qui grazie ad un percorso di concertazione con le parti sociali ed i soggetti della Commissione Regionale Permanente Tripartita, ed in questi mesi abbiamo voluto allargare confronto e condivisione anche ai territori, attraverso appositi tavoli provinciali. Ringrazio tutte e tutti coloro che hanno creduto in questo percorso, a partire da tutta la struttura regionale dell’assessorato e della rete dei nostri centri per l’impiego. Ringrazio, ancora una volta, le parti sociali, perché credo che oggi si sia scritta una bella pagina per la Toscana. Fin dall’inizio di questo mandato ho preso un impegno, quello di seguire sempre il metodo della concertazione. Un dovere, a mio avviso, per chi si trova come me a ricoprire il ruolo di Assessora al Lavoro, ma soprattutto un valore, ne sono sempre stata convinta. Perché è con la concertazione, con la fatica dell’ascolto e del confronto, che emergono poi proposte, politiche, strumenti migliori.Siamo arrivati fino a qui grazie a un percorso di concertazione con le parti sociali e i soggetti della Commissione Regionale Permanente Tripartita, e in questi mesi abbiamo voluto allargare confronto e condivisione anche ai territori, attraverso appositi tavoli provinciali.Ringrazio tutte e tutti coloro che hanno creduto in questo percorso, a partire dalla struttura regionale dell’assessorato e della rete dei nostri centri per l’impiego.Ringrazio, ancora una volta, le parti sociali, perché credo che ieri si sia scritta una bella pagina per la Toscana.