Questa mattina la prima delle iniziative che come Regione Toscana abbiamo organizzato per il Giorno del Ricordo, insieme all’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’Età contemporanea e all’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea.
Le vittime delle foibe, l’esodo degli italiani dall’Istria, dalla Venezia Giulia, dalla Dalmazia, così come l’insieme delle vicende che attraversarono quelle terre lungo tutto il Novecento non meritano né oblio, né strumentalizzazioni, ecco perché come ogni anno abbiamo scelto di avvalerci della competenza delle storiche e degli storici.
E poi sono davvero orgogliosa della scelta che abbiamo fatto: quella di inserire nel nostro progetto regionale un piccolo scambio tra studentesse e studenti italiani e studentesse e studenti croati della cittadina di Buje che proprio questa mattina sono arrivate e arrivati a Firenze.
Quello che abbiamo ricordato oggi fu un dramma che coinvolse tante italiane e tanti italiani, costretti di fatto ad abbandonare le loro terre, perdere le proprie radici, tutto ciò che avevano.
In quel periodo quasi tutta l’Italia ritrovava il sapore della libertà, grazie alla liberazione dal nazifascismo e al ripristino della democrazia, ma un destino diverso attendeva chi da sempre vivevano nei territori ora occupati dalle truppe jugoslave. Parliamo di territori a cui il Novecento ha chiesto prove davvero durissime: la prima Guerra Mondiale con battaglie particolarmente cariche di devastazione, la violenza del fascismo contro le minoranze slave, la cui brutalità nessuno può cancellare o minimizzare, gli effetti della guerra totale, l’occupazione e l’oppressione nazista, infine la sistematica violenza contro gli italiani da parte del comunismo jugoslavo.
Oggi abbiamo parlato di questo al Liceo Scientifico Rodolico di Firenze, e lo abbiamo fatto grazie anche alla testimonianza di Silvia Rusich, figlia di Sergio Rusich, esule e poi maestro elementare. Ed è stata proprio Silvia a ricordare alle ragazze e ai ragazzi che ricordare, conoscere la storia, è fondamentale per costruire un presente ed un futuro di pace, libero da guerre e vendette, un’Europa dei popoli,non dei muri e dei fili spinati, né dei nazionalismi.
Una testimonianza ed un messaggio davvero preziosi.