Questa mattina sono intervenuta alla cerimonia di inaugurazione dell’Anno Accademico della Scuola Normale Superiore, nel giorno del 213° anniversario del Decreto napoleonico di fondazione.
La Scuola Normale Superiore è tra le prime università italiane e appartiene al 15% delle migliori università al mondo secondo il World University Ranking (WUR).
Il sistema delle Scuole Superiori, che consente un percorso di alta formazione interamente gratuito alle sue iscritte e ai suoi iscritti, è la più concreta realizzazione dell’Art. 34 della Costituzione: offrire la possibilità ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di raggiungere il più alto grado degli studi.
Un concetto di merito, mi permetto di dire, un po’ diverso da quello oggi tanto in voga, perché la Normale è stata e continua a essere un esempio luminoso, concreto, di realizzazione dell’idea di merito non come carburante per una competizione smodata, ma come elemento di uguaglianza delle opportunità.
Nel mio intervento ho ringraziato il Direttore, il Professor Ambrosio, per la collaborazione che ha sempre dimostrato nel creare e rafforzare sinergie con il sistema dell’Università e della ricerca toscano, e per il tema scelto per la lectio magistralis di questa mattina.
Mai come in questo momento, parlare di atrocità di massa e costruzione del nemico è necessario, alla luce dello scenario internazionale che stiamo vivendo.
La cultura è un potente strumento di dialogo e di comprensione reciproca.
La cultura ci insegna la ricchezza della diversità e la bellezza della pluralità. Dovremmo abbracciare la cultura come ponte verso la pace, un mezzo per abbattere le barriere e promuovere la cooperazione. Ecco perché ritengo importantissimo che la Scuola Normale, un tempio laico di sapere e di cultura a cui tutto il mondo guarda, abbia scelto tale tema proprio quest’anno.
Buon Anno Accademico a studentesse, studenti, ricercatrici e ricercatori, docenti, personale tecnico amministrativo