La mutilazione genitale femminile è una pratica aberrante, di cui sono state e sono vittime milioni di bambine in varie parti del mondo. Si stima che circa 3 milioni di giovani donne siano a rischio ogni anno.

Fin dal 2006, la nostra Regione ha messo in atto azioni concrete per prevenire e contrastare questo fenomeno e per la presa in cura delle vittime da un punto di vista fisico e psicologico.

Oggi, in occasione della Giornata Mondiale contro questa pratica, la Toscana rafforza ulteriormente quell’impegno e di questo ringrazio il collega Assessore alla sanità Simone Bezzini.

Novità per la presa in carico e la cura arriveranno con il riordino della rete clinica e l’individuazione del centro di terzo livello presso l’Azienda ospedaliero universitaria pisana.

In ogni Asl ci saranno consultori dedicati, con personale e procedure specifiche, anche per la segnalazione dei casi ai servizi sociali e alla procura a seconda delle competenze. Il primo accesso potrà comunque avvenire anche attraverso un qualsiasi consultorio, non necessariamente dedicato. Uno snodo e novità importante sarà il coinvolgimento e l’aggiornamento dei medici di medicina generale e della pediatria di famiglia. E’ allo studio anche un percorso terapeutico specifico per l’integrazione dei servizi della rete e l’interazione dei professionisti, proposto dall’Organismo di governo clinico della Regione e dalla Commissione regionale Pari opportunità del Consiglio.