Iniziano quattro giorni speciali.

Quattro giorni per conoscere gli orrori del nazifascismo, per vedere con i nostri occhi quei luoghi che, in Italia, hanno conosciuto l’abisso più profondo toccato dall’umanità.

Sono appena partita con oltre 80 studentesse e studenti di 21 scuole secondarie di secondo grado di vari territori toscani, direzione Fossoli, per visitare il campo di prigionia e di smistamento prima di recarci, domani, alla Risiera di San Sabba a Trieste.

Abbiamo il privilegio di fare questo viaggio insieme ad Andra Bucci, sopravvissuta da bambina al campo di Auschwitz, dove ci recheremo per il prossimo Giorno della Memoria, ed Ugo Caffaz, che in questi anni è stato per me supporto e guida preziosa.

Iniziano oggi quattro giorni di studio e approfondimento che abbiamo finanziato e fortemente voluto come Regione Toscana, realizzati grazie alla Fondazione Museo della Deportazione e Resistenza – Luoghi della Memoria Toscana. Ho personalmente lavorato, come Assessora con delega all’Istruzione e alla Cultura della Memoria, alla preparazione di questo viaggio, di questo pellegrinaggio, come credo sia più giusto definirlo.

Un percorso che abbia preparato, formando in questi mesi le docenti e i docenti che partecipano a questo viaggio, affinché possano restituire alle loro studentesse e ai loro studenti, sia quelle e quelli che partecipano a questo viaggio che le altre e gli altri, le conoscenze acquisite e le emozioni di questi giorni.

Visitare i luoghi della Memoria italiani, comprendere appieno le responsabilità del fascismo è fondamentale. Fondamentale per conoscere la storia, per impedire che possa essere negata o riscritta. Per capire che il fascismo non ha fatto anche cose buone, ma è stata una vergogna indelebile per il nostro Paese, che ha prodotto sofferenze, distruzione, negazione di libertà e morte.

Questo pellegrinaggio lo facciamo insieme alle e ai rappresentanti delle associazioni antifasciste toscane, degli Istituti storici della Resistenza e dell’Età contemporanea e delle comunità deportate e uccise in quegli anni bui e vergognosi.

Insieme per non dimenticare, per tenere viva la Memoria e per consegnarla, come in una sorta di staffetta generazionale, a queste studentesse e a questi studenti, affinché possano essere cittadine e cittadini consapevoli di quanto siano preziose libertà, democrazia e pace. Cittadine e cittadini profondamente, convintamente, antifasciste e antifascisti.