“Sono contento di averlo fatto e lo rifarei.

Perché dovevano tornare a casa, anche se in una cassettina”

Tre anni fa Leandro Agresti, classe 1924, presente con i suoi 97 anni, descriveva con queste parole la riapertura della Cappella dei Partigiani nel cimitero di Rifredi, a Firenze.

Leandro in gioventù fu tra i più attivi nelle operazioni di riesumazione di uomini e donne che persero la vita durante gli scontri, al fine di individuare un luogo adeguato di sepoltura.

Oggi Facebook mi ha mostrato questo bellissimo ricordo che mi fa piacere condividere.

Ricordo nitidamente quel momento, l’emozione di Leandro e di noi presenti.

Oggi come allora sono davvero orgogliosa che la riapertura della Cappella dei Partigiani sia stata possibile grazie ai contributi che Regione Toscana destina ogni anno alla Memoria, in questo caso alla Federazione Regionale Toscana delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza che ha curato i lavori.

Era doveroso garantire un luogo dignitoso a chi ha perso la vita nella lotta di Liberazione, perché se oggi viviamo in un Paese libero e democratico lo dobbiamo anche a quelle 188 salme che riposano in questa Cappella.

Sono sempre più convinta che gli investimenti per difendere e promuovere la Memoria non solo siano necessari, ma siano doverosi. Questa Cappella continuerà a ricordare, anche alle giovani generazioni che purtroppo stanno perdendo il privilegio di ascoltare dai racconti dei testimoni quello che accadde, chi scelse di schierarsi dalla parte giusta della storia. A loro dobbiamo gratitudine eterna.