Ancora una giornata molto intensa in questo viaggio con le scuole toscane nei luoghi della Memoria del nostro Paese.
Dall’Emilia Romagna ci siamo spostati a Trieste, dove abbiamo visitato la Risiera di San Sabba, un luogo emblematico dell’attiva collaborazione fascista nel piano di oppressione e di sterminio del nazismo.
L’ex opificio, sotto l’occupazione tedesca, fu trasformato in un campo di concentramento, l’unico del nostro Paese dotato di un forno crematorio.
Qui furono eliminati molti oppositori che partecipavano alla Resistenza sul Litorale adriatico e il centro funzionò anche da luogo di transito per gli ebrei destinati ai campi di sterminio.
È stato estremamente emozionante visitare la Risiera insieme ad Andra Bucci, che qui fu prigioniera da bambina insieme alla sorella Tatiana, alla mamma e ad altri membri della famiglia. Vedere con lei le piccole celle di detenzione, in cui stette insieme ad altre 7 persone, è una sensazione che non scorderò mai.
Da qui ci siamo poi mossi verso il teatro romano di Trieste e verso la città, dove abbiamo fatto tappa ai luoghi dove sono state deposte alcune pietre d’inciampo, come quella dedicata a Carlo Nathan Morpurgo, capo della comunità ebraica che non fuggì benché ne avesse la possibilità e che ha la sua pietra proprio vicino alla sinagoga; la pietra di Maura Morpugo, insegnante, si trova invece davanti alla scuola dove insegnava. Entrambi trovarono la morte ad Auschwitz. Abbiamo poi visitato Piazza della Libertà, o anche Piazza del Mondo, come viene chiamata, per rendere omaggio alla pietra d’inciampo dedicata al musicista Romano Held, l’unica in Italia dedicata a un deportato rom. Mi piace ricordare la sua storia, che ho scoperto grazie al Professor Luca Bravi, proprio oggi, 8 aprile, Giornata internazionazionale dei Rom e Sinti.
Il nostro pellegrinaggio di oggi si è concluso, infine, alla stazione di Trieste, da cui partì la maggior parte dei treni della morte dall’Italia verso i campi di sterminio nazisti, come accadde ad Andra Bucci. Anche oggi molte le emozioni e le riflessioni e un’idea persistente: è essenziale che le ragazze e i ragazzi conoscano tutto questo, l’orrore del nazifascismo, affinché possano impedire che la storia venga riscritta, che queste vittime innocenti siano disonorate.