Sono parole che vanno ripetute forti e chiare, soprattutto in questo momento storico, con l’aria che tira nel nostro Paese: giornalisti censurati, tentativi di controllo sui palinsesti della tv pubblica, cortei di nostalgici dal braccio alzato, arretramenti sui diritti, un Presidente del Senato che non riesce a pronunciare la parola antifascista e un Ministro che sostiene che il termine antifascismo sia troppo generico e che ha portato in tanti anni a morti.
Oggi più che mai è fondamentale celebrare le donne e gli uomini, le partigiane e i partigiani, che con la lotta di Liberazione dall’oppressione nazifascista e con il loro sacrificio ci hanno permesso di vivere in una Repubblica libera e democratica.
Nella nostra regione è viva la memoria delle numerose stragi nazifasciste, e quest’anno abbiamo l’onore di festeggiare il 25 aprile insieme al Presidente Mattarella proprio a Civitella in Val di Chiana, uno dei luoghi dove la violenza nazifascista fu più efferata.
In foto sono con Ida Balò, sopravvissuta alla strage e presidente dell’associazione “Civitella ricorda”. Ida perse il padre il 29 giugno 1944, quando negli eccidi di Civitella, Cornia e San Pancrazio, furono trucidate 244 persone.
La Toscana è una terra orgogliosamente antifascista, tanto che abbiamo voluto scriverlo nello Statuto della nostra Regione e di questo sono davvero felicissima.
Il nostro simbolo è il Pegaso alato, lo stesso del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale e daremo sempre battaglia contro ogni attacco ai valori e ai principi fondanti della nostra meravigliosa Costituzione.
Ora e sempre Resistenza!